Rifugiato vs Immigrato

Migrante/immigrato: Chi decide di lasciare volontariamente il proprio paese d’origine per cercare un lavoro e

condizioni di vita migliori. A differenza del rifugiato, un migrante non è un perseguitato nel proprio paese e può far ritorno a casa in condizioni di sicurezza.


Rifugiato: La condizione di rifugiato è definita dalla convenzione di Ginevra del 1951, un trattato delle Nazioni Unite firmato da 147 paesi.

Nell’articolo 1 della convenzione si legge che il rifugiato è una persona che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale paese”. Dal punto di vista giuridico-amministrativo è una persona cui è riconosciuto lo status di rifugiato perché se tornasse nel proprio paese d’origine potrebbe essere vittima di persecuzioni.

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Sempre possibile distinguerli?

Alcune persone sono entrambi, altre persone in costante transizione tra le due categorie. Questa determinazione deve essere effettuata in ogni singolo caso, ma i funzionari dovrebbero peccare per eccesso di cautela, perché la sovrapposizione tra la povertà e conflitti nel mondo di oggi è dilagante.
L’evidenza storica suggerisce che ci sono sempre un gran numero di persone che vogliono tornare ai loro luoghi di nascita.
Purtroppo, visto lo stato attuale del conflitto siriano, tale scenario non è imminente.