La nostra attività è iniziata nel campo di Vasilika, 40′ a est di Salonicco. Il campo, ora chiuso, era costituito da sette hangar contenenti decine di tende una addossata all’altra, per un totale di 1400 persone di cui 500 bambini. In ogni tenda vivevano dalle tre alle sei persone, i bagni chimici erano all’esterno, era disponibile solo acqua fredda.
Quando pioveva, il campo si allagava.
Nel campo fino a metà 2017 erano presenti varie organizzazioni come Save the Children, IMS, Medecin du Monde, UHAA, Caritas oltre a UNHCR. La loro presenza era però limitata ad alcune ore del giorno domenica e sabato pomeriggio esclusi, mentre noi
garantivamo la nostra presenza al campo da mattina a sera.
Man mano le grosse associazioni hanno lasciato il campo e abbiamo cercato di occuparci più possibile dei bisogni di queste persone selezionando e distribuendo l’abbigliamento donato dalla popolazione greca, comprando taglie mancanti o articoli spesso non presenti nei vestiti usati come la biancheria intima,
tamponando i ritardi di consegna dei prodotti per l’igiene e per neonati, distribuendo bollitori per l’acqua.
Il nostro personale sanitario passava tra le tende per parlare con le persone, sincerarsi delle loro condizioni, farli sentire UMANI, scambiando sorrisi e due parole con ognuno.
Questo concetto è per noi fondamentale.
Alla fine del 2017 il campo di Vasilika è stato chiuso. Il nostro impegno si è quindi spostato nei campi di Derveni e Diavata, 20′ nord ovest di Salonicco, dove abbiamo continuato ad operare a seconda dei bisogni con distribuzioni di beni di prima necessità, alimenti freschi e organizzando lezioni ed attività creative e ricreative per circa 1200 rifugiati.
Inoltre, grazie ai volontari sanitari, abbiamo potuto continuare ad assistere queste persone anche dal punto di vista medico-infermieristico.
In collaborazione con il governo Greco e le altre organizzazioni, abbiamo aiutato con missioni spot anche in altri campi o strutture di accoglienza come Ioannina, Nea Kavala, Elpido, Vaichori, Serres.